INTROVERSIONE Parte II
- un corredo di emozioni superiore alla media, associato ad un’intelligenza solitamente vivace e talora essa stessa superiore alla media;
- una sensibilità sociale che comporta l’intuizione immediata degli stati d’animo e delle aspettative altrui;
- un senso di pari dignità e di giustizia precoce, persistente e d’intensità spesso drammatica;
- un orientamento di tipo idealistico, che comporta il riferimento ad un mondo caratterizzato da rapporti interpersonali corretti e delicati, tali da ridurre al minimo la possibilità di farsi del male;
- una vocazione sociale altamente selettiva, che, per realizzarsi, richiede un certo grado di affinità e di sintonia con l’altro;
- un’affettività molto intensa che tende a stabilire con il mondo (persone, natura, cultura, oggetti, animali) rapporti significativi e profondi;
- un orientamento incline alla riflessione, all’introspezione e alla fantasia più che all’azione;
- una predilezione per interessi intellettuali e creativi, alimentata dal piacere del funzionamento della mente;
- un corredo di bisogni (d’appartenenza e d’individuazione) piuttosto ricco, per quanto diversamente rappresentato nei singoli individui. "
MICA MALE NO?
E’ perfettamente logico che nella nostra società venga attribuito un valore spesso negativo all’introversione.
Non dobbiamo dimenticare che l’umanità si è sviluppata anche grazie ai contatti sociali e alla capacità di comunicare.
E’ altrettanto importante ricordare che una minore quantità di rapporti sociali non significa essere anormali o asociali.
Albert Einstein, Isaac Newton, Charles Darwin erano di sicuro introversi, non per questo qualcuno può dire che fossero persone prive di contatto con la realtà e estranee alla loro società.